Arpeggio

 

Ascolta…ascolta

non è più voce di bambino

e quella che ride di lontano

non è tua madre.

Il giardino non riflette

l’angolo di paradiso

la rosa roca

non riporta il maggio.

 

Dove posso ritrovarti?

 

Ascolta…ascolta

il bisbiglio della luce

mi confonde

e non resta

del colore-lettera

che la sfumatura

della tua voce

a vuoto.

 

Grida pure.

C’è qualcuno forse che ti ascolta?

 

Ascolta…ascolta.

Chi è che parla?

 

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